Quanto caffè mettere per 1, 2 o 3 tazze?

Quantità caffè

Parliamo di numeri, non per annoiarvi ma per fornirvi alcune informazioni chiare e utili sulla preparazione del caffè ma anche sulle quantità d’acquisto (anche in un’ottica di corretta conservazione). Vi siete mai chiesti quanto caffè ci va nel filtro della moka, della macchinetta espresso o di qualsiasi altro metodi preparazione utilizzate? Forse per i metodi “alternativi” alla moka e al caffè espresso sì essendoci generalmente una maggiore meticolosità e cura nella preparazione, ma in tutti i casi è un aspetto su cui porre attenzione. Il motivo? Avere un caffè davvero buono, non rovinare la macchinetta con cui si prepara il caffè e acquistare il quantitativo corretto per risparmiare.

Quanto caffè utilizzare durante la preparazione

Diciamolo chiaramente, quelle che andremo ora a fornire sono delle indicazioni. Non c’è una regola esatta e un valore numerico da seguire ossessivamente perché da quello passerebbe il risultato finale. Il motivo di questa “approssimazione” è piuttosto evidente e da ricercare nei tantissimi fattori che incidono. I singoli chicchi di caffè non contengono tutti la stessa quantità di sostanze; quindi, è difficile stabilire un numero o un peso preciso di chicchi da considerare. Inoltre, anche i metodi di preparazione e le preferenze personali influiscono: c’è chi preferisce il caffè ristretto e chi lo beve lungo, rendendo praticamente impossibile definire una quantità standard.

Indicativamente, quindi, per una tazza di caffè possiamo considerare:

  • 8 g – Moka 50 ml
  • 15 g – Macchina da caffè a goccia 200 ml
  • 15 g – Gocciolatore Hario 250 ml
  • 18 g – AeroPress 220 ml
  • 18 g – Espresso 36 ml
  • 18 g – Lungo 72 ml

In assenza di una bilancia si può utilizzare un cucchiaino come misuratore, tenendo conto che un cucchiaino da caffè contiene circa 3 grammi, mentre un cucchiaio 6 grammi circa. È importante anche ricordare come il portafiltro delle macchinette del caffè per l’espresso sono spesso tarati sia per l’erogazione di una o due tazzine di caffè, semplificando di fatto il procedimento.

Quanto caffè comprare in base al consumo quotidiano

Ora bisogna fare qualche semplice calcolo. Mediamente quanti caffè si consumano al giorno? Anche qui ci sono diverse variabili e dipendono dal numero dei componenti della famiglia, dal tempo trascorso in casa e dalle abitudini di ciascuno. C’è chi prende a casa un solo caffè al giorno (magari appena sveglio) chi anche 2 o 3 se pranza a casa o lavora in smart working. Questa piccola tabella ci può aiutare a considerare il consumo giornaliero di caffè in base al numero di tazzine che beviamo.

Caffè al giorno (in tazze) Quantitativo di caffè (in grammi)
1 20
2 40
3 60
4 80
5 100

A questo punto è possibile fare una rapida moltiplicazione per capire quanto caffè si consuma a settimana e al mese. Prendiamo l’esempio di chi mediamente consuma 2 caffè al giorno (il conteggio deve tenere conto anche del fine settimana dove potenzialmente si trascorre più tempo a casa e si possono avere ospiti); il consumo settimanale è di 280 grammi e quelli mensile di 1,12 kg (1120 grammi).

Perché questo conteggio?

Innanzitutto per una questione di risparmio, ma anche per una questione di gusto. Sapere di consumare 1 kg circa di caffè al mese consente di acquistare confezioni più grandi che in rapporto costano meno rispetto alle confezioni più piccole (come quelle che si trovano al supermercato). Spesso non si ha contezza di quanti grammi e chili di caffè si usano settimanalmente e mensilmente e fare riferimento a questi numeri è utile anche per approfittare di offerte e promozioni sull’acquisto del caffè.

C’è poi il discorso gusto e qualità. La confezione di caffè macinato aperta dura mediamente 3-5 mesi trascorsi i quali non è più qualitativamente buona. Senza dimenticare come il caffè macinato ha meno aromi rispetto al caffè in grani perché già dopo 15-30 minuti dalla macinatura si perdono molti degli aromi. Per avere sempre un caffè di qualità, quindi, il consiglio è di acquistare confezioni di caffè in grani in rapporto ai propri consumi e macinarli prima di ogni preparazione. La differenza finale vale la “fatica” di questo passaggio in più.

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