Il caffè espresso si ottiene mediante l’infusione ad alta pressione esercitata sul caffè macinato (la polvere di caffè). Per prepararlo esistono diversi metodi, da quelli più tradizionali e rituali, a quelli più moderni, veloci e pratici. Propriamente il caffè espresso è quello che, tramite 7-9 grammi di polvere, consente di ottenere 30-45 ml di bevanda. Qualunque sia il metodo utilizzato per ottenere un caffè espresso è necessario che l’acqua sia a una temperatura di 90-95°C, la pressione di 9 bar e il tempo di estrazione tra 25 e 30 secondi.
Come preparare un caffè espresso
Prima di passare in esame i vari metodi per preparare un caffè espresso ricordiamo la necessità di scegliere una materia prima di qualità. A seconda delle preferenze si può utilizzare il caffè in grani (che macinandolo al momento di preparare il caffè conserva meglio tutte le proprietà organolettiche) o il caffè macinato (più pratico e pronto all’uso) scegliendo tra una delle miscele che meglio rispondono al proprio gusto. Quello dell’espresso è un gusto intenso e avvolgente ottenuto proprio dalla preparazione rapida. Il termine espresso applicato al caffè, infatti, deriva proprio dall’omonima tipologia di treni in quanto richiama la necessità dell’epoca (la fine del XIX secolo e l’inizio del XX secolo) di preparare e servire il caffè rapidamente. Ed è il motivo per cui in questa guida non menzioneremo la moka in quanto quest’ultima richiede una preparazione più lenta e articolata.
Macchina manuale
Tra le principali modalità di preparazione di un caffè espresso troviamo l’utilizzo di una macchina manuale. Questa può essere a leva o a pistone con la differenza che nel primo caso si deve premere una leva per ottenere la pressione necessaria all’estrazione dell’espresso, mentre nell’altra c’è una pompa a pistone manuale che svolge l’operazione.
Macchina automatica
Con l’evoluzione tecnica e tecnologica si è passati a semplificare e velocizzare ulteriormente la preparazione dell’espresso. Le macchine automatiche possono essere distinte in semiautomatiche, automatiche e superautomatiche. La macchina semiautomatica permette a chi la utilizza di controllare sia il tempo di estrazione che la macinatura del caffè, mentre la versione automatica svolge automaticamente tutte le operazioni di dosaggio dell’acqua e regolazione del tempo di estrazione. La macchina superautomatica, invece, macina autonomamente i chicchi di caffè (inserendo quindi nell’apposito recipiente direttamente il caffè in grani) andando poi a dosare l’acqua e regolare il tempo di estrazione con la semplice pressione di un pulsante.
Macchine con capsule e cialde
Negli ultimi anni abbiamo assistito a una vera e propria diffusione delle macchine per caffè a casule e cialde. Si tratta di soluzioni che fanno della semplicità e praticità la loro principale caratteristica. Ne esistono tantissimi modelli e versioni, soprattutto per quel che riguarda le macchine del caffè a capsule. In questo caso è sufficiente inserire la capsula nell’apposito alloggio, abbassare la leva e, quando la macchina ha raggiunto la temperatura, premere il relativo tasto per l’estrazione del caffè. Similmente le cialde di caffè prevedono l’utilizzo di cialde di caffè macinato e, oltre a risultare più sostenibili dal punto di vista dei rifiuti (possono essere smaltite nell’organico), sono un formato più universale. Esistono anche macchine “ibride” con il braccetto simile a quello delle macchine professionali da bar all’interno del quale si può inserire sia la cialda che il caffè macinato per poi procedere con l’estrazione dell’espresso.
